RASPBERRY PI OS 64bit - ESEMPIO UTILIZZO

Ho scaricato la versione a 64 bit del nuovo Raspberry OS (ex Buster).
Si tratta, come letto, di una versione riscritta appositamente per superare il vincolo dei 32bit che non permetterebbe al nuovo Pi con 8gb di poter sfruttare la nuova ram-size per utilizzi su singolo thread.
Il mio scopo, oltre che di test, era quello di poter superare un limite che avevo con il vecchio “Buster-32” e cioè il fatto di dover utilizzare la versione massima di Mongodb “2.4”.

La procedura di download ed installazione non differisce dal solito.
Una volta pronto, ho dato un’occhiata in giro e non ho notato, a livello superficiale, alcuna mancanza o addition. Le differenze, i bug che la rendono beta, sono a livello più primitivo e sono elencate nel sito ufficiale.
Invece una cosa appare subito all’utente, la mancanza di VNC server (versione “Realvnc” ufficiale per il Raspi) pre installato. La ragione non è una dimenticanza ma la non disponibilità di questo programma per la versione 64b del processore ARM.
Infatti, anche volendo provarci, non riesce a partire e dà un errore di librerie non risolvibile (sia per tentativi personali che per quanto riportato dal web).

L’alternativa può anche essere quella di usare Tightvnc, come suggerito da un famoso sito.
Si installa immediatamente e la prima volta che si lancia, richiede una password (consigliata la stessa del Raspi ma non deve essere superiore ad 8 caratteri, altrimenti la tronca).

Per accedere si usa un normale Vnc client (va benissimo quello della RealVnc) con l’obbligo però di utilizzare la porta 5900 più il display che si crea. Cioè, quando abbiamo acceso il Pi siamo sul display 0 ma quando lanciamo un’istanza di Vnc creiamo un nuovo display, con una precisa geometria, che sarà il numero 1, e così via.
Per accedere da remoto con VNC dobbiamo aggiungere 1 a 5900 utilizzando così la porta 5901.
Nel caso si avesse già occupata questa porta da altri server VNC bisogna cambiarla ma con Tightvnc, per Linux, non c'è un settaggio con interfaccia grafica dove cambiare porta.
C'è però una soluzione con CLI. Ricordo che per lanciare il server bisogna scrivere sul terminale:

tightvncserver -geometry <le; dimensioni che volete>

Per cambiare anche la porta, diventa:

tightvncserver -geometry <le; dimensioni che volete> -rfbport <la; porta che volete>

Per accedere dovrete scrivere sul client l'indirizzo IP del server più la porta che avete scelto, senza aggiungere altri numeri.
Ovviamente se volete automatizzare l’avvio del server ad ogni avvio del Raspi dovete aggiungere questa istruzione alla riga di comando da mettere in crontab.

Ho inizialmente usato un Raspberry Pi 3B+ che ha l'hardware a 64 bit. Su questo ho avuto un problema, peggiore del solito, solo con Chromium. In particolare, tentando di accedere al mio Google Drive, già da sempre lentissimo su Raspbian 32bit, sul 64bit le cose sono peggiorate, arrivando ad un blocco di diversi minuti che mi ha imposto una hard reset con conseguente danneggiamento dell’OS! Pazienza, reinstallato il tutto sono poi riuscito a connettermi ed utilizzare il mio Drive, con molta pazienza e con nessun altro servizio impegnativo in background.

Ho quindi esportato il mio vecchio Mongodb dalla Pi con Buster ed importato il file .json sulla 64bit. Utilizzando la versione 4 di Mongo ho poi proseguito con la lettura e l’accumulo dei dati dei miei sensori senza problema.
Anche il mio script di lettura dei vari sensori sparsi per la casa, attraverso MQTT, funziona come prima:

Ora non resta che aspettare l’uscita della versione ufficiale e ‘stable’.