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  • COME MEMORIZZARE NUMERI O ALTRO, SECONDO ME (OVVERO LA MEMORIA EMOZIONALE).

    Quando la primavera scorsa (2014) ho deciso di provare a memorizzare una sequenza di numeri ho incominciato a cercare qualche consiglio sul web. Tante tecniche, alcune assurde, altre non adatte allo scopo ma tutte che prescindono dal "come" si arriva a memorizzare.
    Ad esempio una tecnica molto nota (loci) è quella di abbinare ciascuno dei dieci numeri ad una lettera e costruire una storia o percorso con parole basate su queste lettere.
    Seppure sembra essere utilizzata dal 90% delle persone che partecipano a gare di memorizzazione, sinceramente non riesco a comprendere come si possa applicare a sequenze di numeri molto grandi.
    Altre tecniche legano i numeri ad una certa musicalità, per costruire una specie di ritornello, come una nota pubblicità.

    Alla fine ho preferito non utilizzare un metodo specifico ma cercare di capire perché si ricorda un numero più facilmente di altri e provare ad applicare la regola in generale.

    Ovviamente i numeri da memorizzare non potevano che essere quelli del pi greco, numeri che mi hanno sempre incuriosito ed affascinato, una sequenza infinita (ammesso che esista l'infinito, come potrebbe dire Lawrence Krauss) di cifre per cercare la quadratura del cerchio. A metà del 2015 ero arrivato a 3300 numeri, spesso senza fare nessun errore nella ripetizione.

    Innanzitutto ho preso i numeri a gruppi di cinque ed operato poi su gruppi più grandi di 100 numeri. Quindi é come se avessi memorizzato 20 sequenze di 20 gruppetti ciascuna.
    Quello che segue é ciò che personalmente credo di aver capito del processo di memorizzazione.
    Il motivo che a mio avviso permette di tenere in memoria dei numeri é, essenzialmente, il fatto che i numeri devono avere un SIGNIFICATO.

    prendete questa sequenza di numeri:
    84392161


    molto probabilmente per voi come per me non vogliono dire proprio nulla. Ma se questi stessi numeri fossero messi così:
    18 1962 34


    per me, ma é solo un esempio personale, il 18 mi ricorda una grossa vincita alla roulette molti anni fa (una delle due volte che ho giocato in vita mia), 1962 immaginate cosa sia, 34 é il doppio di 17, numero "noto".

    Ritorniamo alla scuola, quando si imparava la poesia a memoria, questa era fatta di frasi, ciascuna frase é fatta da parole e ciascuna parola da lettere (20 per 20 di cui sopra!).
    Se provassimo a memorizzare: lanebbiaagliirticolli..., senza avere già riconosciuto la canzone di fiorello, sarebbe molto difficile. Spezzando la frase-parola in parole: la nebbia agli irti colli... é decisamente più facile. Se però fosse scritta così: agli nebbia colli la irti... siamo di nuovo alla difficoltà maggiore perché le parole, pur avendo significato singolarmente, insieme non vogliono dire niente.

    Però, anche in questa forma, quest'ultima frase potrebbe essere memorizzata con una tecnica che ho utilizzato per la sequenza di cinquine. Oltre al significato dei numeri che costituiscono la cinquina, era importante ricordarsi quale cinquina veniva dopo quella precedente.
    Così, per fare un esempio, potrei ricordare la parola bia-co, pensando al bianco della nebbia su un pendio, é sufficiente un solo attimo ed é fatta. Con i numeri potrei collegare, faccio un esempio molto facile, 49999 e 99837 (intorno all'865mo numero) visto che il primo finisce con 99 ed il successivo inizia con 99. Oppure, il gruppo 77472 é seguito da 68471, 72 meno 4 fa 68 e difatti nella seconda cinquina ritroviamo il 68 ed il 4, 471 é un codice particolare per me che abbino ad una figura.

    Non serve che uno o più numeri siano per forza legati a date od eventi particolari, basta trovare un collegamento anche sottilissimo, a volte piccolo e poco evidente ma in grado di dare il "signifcato" ai numeri.

    Un altro esempio é quello delle targhe. Se vedessimo una targa (invento!) XX 666 YY sarebbe praticamente impossibile da scordare.
    Se invece fosse XE 174 NT, senza alcun motivo di memorizzarla, senza associazione dei numeri e senza vedere alcun significato in essi, dopo pochi secondi sarebbe già sparita dal nostro cervello.
    Provate a leggere la targa di una macchina, anche a lungo, senza avere visto niente in essa. Dopo qualche decina di secondi cercate di rivedere la targa nella mente: probabilmente non vedrete nessuna lettera né numero.
    Ancora, cercate la foto di una targa araba dove per la maggior parte di noi non vediamo altro che segni strani e cercate di memorizzarla. Anche soffermandosi a lungo sarà difficile per quasi tutti ricordare queste scritte. Personalmente credo che a parte pochissimi casi, la memoria fotografica in realtà é legata al ricordo del significato di ciò che vediamo. Il nostro cervello non lavora come un computer, non ragiona in binario e non converte un'immagine in bit, la nostra memoria é più legata al ragionamento ed all'emozione.

    Quando ho scritto questa pagina non avevo sentito ancora il risultato di una ricerca, ascoltando VOA news, che spiegava come la nostra memoria non é fatta per memorizzare grandi nozioni o numeri. Noi abbiamo la memoria perché ci serviva a ricordare, ad esempio, dove c'era un pericolo, una tana di un animale pericoloso. Questo, a mio avviso, conferma quanto ho detto finora, che per ricordare si deve dare al nostro cervello un motivo per farlo e l'abbinamento dei numeri con qualcosa di figurato ci permette un migliore richiamo degli stessi (come l'animale che cerca di sbranarci!!).

    Questa è quella che io (a titolo personale) chiamo Memoria EMOZIONALE. Non mi riferisco a quel tipo di memora legata alle emozioni ma, piuttosto, alla memoria che "sfrutta" le emozioni per migliorare la permanenza nel cervello dei ricordi.
    Spesso si legge di memoria "razionale" e memoria "emozionale", come due entità separate. Per me invece la memoria razionale è rafforzata da quella emozionale e riamangono due aspetti dello stesso concetto di ricordo nel tempo.


    Quando ho iniziato la 4000ma cifra ho però deciso di applicare un nuovo (per me) metodo. Si basa su un misto di tecnica dei loci e significato dei numeri.
    Innanzitutto dobbiamo associare ai numeri un immagine. Nelle tecniche finora lette si parlava di associare al due un bue, altre un re, ecc.. Ma il problema a mio avviso é che costruire una storia con numeri singoli alla fine portava a fare tante storie tutte molto simili e confondibili. Allora ho pensato di associare una coppia di numeri ad un'immagine.
    Si deve prendere un foglio (meglio se elettronico) e scrivere i numeri dallo 01 al 99 (o al 00). Ogni numero della lista corrisponde ad un anno del secolo (XIX?). Ad ogni anno si associa un evento che lo rappresenti. Non sembra ma é molto più semplice di quello che si crede perché la maggior parte dei numeri sono già fissati nel nostro cervello. Ad esempio si possono associare gli anni ad una persona che conosciamo, esauriti gli amici si passa ad eventi. Basta andare su wikipedia e scrivere l'anno per vedere tutto ciò che é accaduto in quel periodo e scegliere un evento che per noi é rappresentativo e facile da associare.
    In questo modo abbiamo a disposizione 100 coppie di numeri, cioé 200 numeri da abbinare nella memorizzazione.
    Fatto questo (ed essendoci esercitati per familiarizzare e velocizzare le associazioni) si prendono i numeri da memorizzare e, a coppie, si associano all'anno che rappresentano.
    A questo punto entra in gioco una tecnica simile a loci perché si deve costruire un percorso in cui ci figuriamo una sequenza di immagini che rappresentano la sequenza di coppie di numeri.
    La differenza rispetto ai loci é che non si deve rimanere in stanze conosciute ma si può passare da un città ad un luogo particolare alla sola faccia di una persona, ecc..
    Con questa tecnica io sono riuscito a memorizzare 100 numeri in meno di un'ora. Provate con i numeri di telefono e associate la persona a cui si riferisce il numero ad un percorso in cui vedete questa persona che incontra alcuni vostri conoscenti, fa qualcosa che identifica l'anno, si veste di nero (a me é servito per associare lo zero come singolo numero).

    Vediamo ora un metodo per esercitarsi.
    Senza un computer potremmo seguire due strade, la prima, prevede la ripetizione a voce alta dei numeri, magari con l'aiuto di una persona a cui ripetiamo la sequenza di numeri e questi la controlla. La seconda consisterebbe nello scrivere i numeri su un foglio e dopo controllare, con un tempo di esecuzione abbastanza lungo. Io ho preparato un foglio di excel in cui una cella permette di scrivere la sequenza di numeri poi, quando si vuole, si preme enter ed a quel punto viene fatto un controllo con un'altra cella dove ci sono i numeri giusti.
    Se le due celle coincidono, cioé se i numeri che abbiamo scritto sono giusti, in una cella compaiono delle scritte rosse che confermano l'esattezza dei numeri immessi. Se le due celle non coincidono, al posto della scritta tanti underscore per ogni numero giusto e al posto del numero sbagliato quello giusto. Questo metodo permette di capire subito quale numero é stamo messo errato. La cella di riferimento, quella sotto il controllo, mostra solo la sequenza fino al numero immesso in modo da non fornire suggerimenti per i numeri successivi che andremo a scrivere.
    Oltre a questa cella (una per ogni mille), ne ho preparate altre dieci per lavorare su blocchi di cento numeri non necessariamente in sequenza.
    Queste possono servire, sopratutto all'inizio, a lavorare su qualsiasi blocco senza dover ricominciare per forza dall'inizio oppure per spezzare la sequenza di 1000 in 10 da 100 per essere in grado di ricordarne una alla volta separatamente.
    Qui sotto il breve video che mostra il funzionamento della cella di controllo.





    L'unico aspetto non completamente positivo é il fatto di scrivere i numeri sulla tastiera invece che su un foglio, diminuendo a mio avviso la capacità di ricordo dei numeri. Ho provato sul tablet a scaricare un'app per la scrittura a mano libera con riconoscimento dei caratteri ma credo siamo ancora indietro, per lo meno con le app gratuite. Ho provato anche ad usare la dettatura, per sviluppare una memoria meno legata all'uso della tastiera, ma ho riscontrato difficoltà nell'interpretazione dei numeri, in particolare dello zero e dei numeri a due cifre. Per la ripetizione dei numeri, può già essere sufficiente un esercizio a mente senza controllo immediato, per fare meglio si può usare un registratore vocale da riascoltare poi con i numeri davanti agli occhi.

    Attenzione, bisogna cercare di evitare la ripetizione automatica, cioé quel tipo di richiamo dei numeri senza in realtà pensare ad essi né visualizzarli.
    Quando si ripete spesso qualcosa, come una poesia, si arriva a memorizzarla automaticamente come una macchinetta. Si capisce da come uno ripete quello che ha in mente, se molto veloce, senza pause né cambiamenti di ritmo, é il suo cervello che "inconsciamente" sta ricordando. Questa memoria, a mio avviso e per mia esperienza, é più di breve termine e deve essere esercitata spesso per tenerla attiva. Se invece si ricordano i numeri perché ci ricordiamo i significati e le sequenze logiche che ci siamo precedentemente costruiti, credo abbiano una vita più lunga nella nostra mente. C'é un esempio che spiega quanto detto, il numero del bancomat.
    A quanti di noi sarà capitato o abbiamo sentito dire da altri di essere arrivati alla cassa ed avere un "vuoto di memoria"? In realtà questo vuoto di memoria altro non é che un blocco temporaneo dei nostri automatismi, abituati ad avere il codice in testa senza nessun collegamento a figure, eventi o quant'altro. Ecco perché ritengo molto più valida la memorizzazione non solo dei numeri ma anche di ciò che rappresentano per noi.

    Un ultimo consiglio, la velocità nella ripetizione o nella digitazione sulla tastiera é controproducente in quanto impedisce il ricordo volontario dei numeri ed induce l'automatismo di cui sopra.